Che piedi grandi che hai!

Alla fine di una lezione di Metodo Feldenkrais può capitare di sentire una parte del corpo, ad esempio, più grande o più piccola..
Da cosa è data questa differenza di sensibilità?
Viene spontaneo chiedersi se anche gli altri possono vederla. Se davvero sembriamo deformi. In parte è un pensiero irrazionale, dato dalla nostra paura di allontanarci dai canoni di equilibrio estetico a cui siamo abituati.
Dall'altra parte è una domanda legittima: se c'è una differenza nella percezione, si vuole vedere la differenza anche con gli occhi.
In realtà, la percezione interna del corpo si basa su una scala di sensibilità molto diversa da quella della vista. Per "vedere" una trasformazione nel fisico, nell'andatura o anche solo nel modo in cui si tiene un braccio, è richiesto allenamento e osservazione. Invece, per sentire dentro se stessi un mutamento, ci si basa su un numero molto maggiore di stimoli. Forse non ci si accorge di quale muscolo si è allungato, o di quale parte del corpo è ruotata rispetto a un'altra, però si sente un "generico" cambiamento legato a misure di peso o di lunghezza, in una parte di noi.
Sentire queste macroscopiche differenze permette di educare la sensibilità e la percezione.
A lungo andare diventerà più facile portare l'attenzione a parti più piccole e distinguerne il movimento rispetto a parti più grandi.
E così, con questo gioco di luci e di ombre, esploriamo il nostro corpo, per scoprire alla fine che non si sono "ingrossati" solo i piedi, ma tutto è diventato più grande, più lungo, più stabile, più radicato. Anche la nostra identità...